Concerto per Terezin
Quirino Principe (voce recitante) – Renato Principe (pianoforte)
Salone E. Musa – Associazione Carducci
Lunedì, 17 ottobre 2016 – ore 17:30
Ingresso libero
Viktor Ullmann | Canto d’amore e di morte del soldato Cristoph Rilke Melologo con testo di Rainer Maria Rilke, traduzione di Quirino Principe voce recitante Quirino Principe pianoforte Renato Principe |
Molti non sanno che nel conflitto che ha sempre segnato i rapporti tra l’arte e la storia, il 17 ottobre 1944 è una data cruciale. Nelle prime ore di quel giorno di 72 anni fa un’intera generazione di artisti europei viene sterminata nel campo di Auschwitz-Birkenau. Sono i poeti, i musicisti, i pittori, gli attori che per quattro anni hanno vissuto nel “ghetto modello” di Terezín. Il giorno precedente, il 16 ottobre, sono stati caricati insieme ad altri 1500 deportati su un unico convoglio ferroviario, quello che le SS hanno chiamato beffardamente “il treno degli artisti”. Il giorno dopo, sono stati quasi tutti uccisi nelle camere a gas. Tra loro Viktor Ullmann, che a Terezin era arrivato l’otto settembre 1942: lì insieme con Hans Krása finì per coordinare le attività musicali del ghetto.
Ultima opera composta da Ullmann nei due anni di Terezin, Die Weise von Liebe und Tod des Cornets Christoph Rilke per voce recitante e pianoforte fu completata nella tarda estate del 1944 ed eseguita per la prima volta a Terezin con Rafael Schächter al pianoforte. Il testo del melologo è tratto da un poema di Rainer Maria Rilke, scritto d’un fiato in una notte d’autunno del 1899 e poi divenuto rapidamente un grande successo editoriale: vi si ripercorre il viaggio immaginario di un presunto antenato del poeta al seguito dell’esercito imperiale nella campagna contro i Turchi del 1664. Non canto di guerra, ma piuttosto visionario amalgama dei principali temi della poetica rilkiana: la morte precoce, l’amore come iniziazione alla morte, l’eroe come emblema della comunità delle stirpi, l’eros come forza ancestrale.
Dal tempo dell’orrore assoluto la miracolosa sopravvivenza dell’opera ultima e resistenziale di un autore oggi pienamente riscoperto.
L’Associazione Casa della musica e l’Updim intendono ricordare ogni anno quella data.