L’idea del Bello è la categoria centrale dell’estetica “borghese”. Sembra davvero difficile associare questo concetto con l’arte rivoluzionaria; sembra irresponsabile, snobistico parlare del Bello di fronte alla necessità della lotta politica. L’Establishment ha creato ed effettivamente venduto bellezza sotto forma di purezza plastica e piacevolezza. […] Ciononostante in contrasto con tali realizzazioni conformiste l’idea della Bellezza appare ancora in certi movimenti progressisti. […] Prima di tutto nella qualità erotica del Bello, che persiste attraverso tutti i cambiamenti di “giudizio del gusto” […] queste opere contengono la qualità della Bellezza nella sua forma più sublimata: come Eros politico. […] E l’opera d’arte è bella nella misura in cui oppone il proprio ordine a quello della realtà. Appare nel breve momento di appagamento che arresta la dinamica incessante e il disordine, il bisogno costante di fare tutto ciò che deve essere fatto per continuare a vivere.
HERBERT MARCUSE, La dimensione estetica