La terza giornata della Nietzsche-Werkstatt è iniziata con un’interessantissima conferenza tenuta dal Professor Christian Benne (Copenaghen) dal titolo Teoria e prassi della traduzione. Sempre più studenti ed appassionati leggono Nietzsche in altre lingue, bisogna però riflettere sull’alterità di ogni traduzione rispetto al testo originale. Così ha esordito il Prof. Benne, che ha sottoposto ai presenti alcuni testi di Nietzsche, Derridà e Benjamin, accompagnati da rispettive traduzioni, al fine di stimolare una riflessione approfondita sulla tematica.

A seguire un’imperdibile visita guidata alla Nietzsche-Haus, in cui ogni documento, ogni lettera, ogni opera d’arte risuona di un passato non ancora del tutto dimenticato. La Dottoressa Mirella Carbone e il Professor Joachim Jung hanno raccontato la vita del filosofo nella casa della famiglia Durisch, in cui Nietzsche aveva affittato una stanza l’estate del 1881, per poi tornarvi puntualmente dal 1883 al 1888.

La giornata si è conclusa con l’atteso incontro del filosofo francese Michel Onfray, per la prima volta ospite della Nietzsche Haus, sul tema Le surstoïcisme d Nietzsche. La tesi presentata in apertura da Onfray partiva dalla corrispondenza tra il superuomo in Nietzsche ed il saggio nella definizione degli stoici. Tesi proposta attraverso l’analisi di cinque principi nietzschiani:

  1. Tutto è immanente: Dio non esiste – 2. Tutto è monismo: la volontà di potenza è tutto – 3. Tutto è determinato: il libero arbitrio non esiste – 4. Tutto si ripete senza sosta: l’eterno ritorno fa la legge – 5. Tutto ciò che è deve essere amato: l’amor fati crea il superuomo

poi ricollegati ad una lunga ed articolata analisi dei principi corrispondenti nella filosofica degli stoici greci e latini. La serata si è conclusa molto tardi con alcuni interessanti interventi dalla sala.