Non si mente mai senza volerlo. Da qui la gravità della prima menzogna di un bambino. Il giorno di questa prima menzogna è un giorno veramente solenne in cui scopriamo nell’innocente la profondità inquietante della coscienza. […] E noi quasi ci indignamo come se fossimo frustrati nei nostri diritti, come se quest’essere puro avesse promesso di conservarci in eterno la sua purezza. Chi gliele ha insegnate? Ma no, nessuno. La coscienza da sola si è smaliziata scoprendo un bel giorno il suo stupefacente potere di dissimulazione e di furbizia.

VLADIMIR JANKÉLÉVITCH, La menzogna e il malinteso