Ora mi scuoto di dosso ciò che non fa parte di me, uomini, siano amici o nemici, consuetudini, agi, libri; vivo in solitudine per gli anni a venire finché, in qualità di filosofo della mia vita, maturo e pronto, mi sia lecito (e allora probabilmente anche necessario) riprendere i rapporti. […] Evito le mezze amicizie, per tacere delle partigianerie, e seguaci non ne voglio. Possa ciascuno (e ciascuna) essere soltanto il vero seguace di se stesso.
FRIEDRICH NIETZSCHE, Lettera a Mathilde Maier – Basilea, 15 luglio 1878