L’esprit musicale. Nietzsche e Schopenhauer: andata e ritorno
Sabato 16 Novembre 2019 – ore 11:00
Pinacoteca civica
Santiago Espinosa, filosofo
Si sa che Nietzsche iniziò molto presto a considerare Wagner e Schopenhauer come bersagli della sua critica e anche come degli «anitpodi». Il filosofo pessimista e il compositore dell’«opera d’arte totale» sembravano infatti opporsi in tutto alla filosofia tragica dell’approvazione incondizionata dell’esistenza. Tuttavia, se la filosofia di Schopenhauer divenne l’antitesi del pensiero nietzscheano, la sua concezione della musica, per la sua originalità e la sua radicalità, continuò ad essere la fonte inesauribile di molte intuizioni di Nietzsche, anche rispetto alla sua critica più dura verso l’estetica wagneriana e, più in generale, romantica.
Non solo la musica poteva in qualche modo essere concepita, secondo Schopenhauer, come «la vera filosofia», ma il fatto che la associasse alla «quintessenza della realtà» permetteva di cogliere il legame fondamentale, proibito dalla propria filosofia, ma rivendicato quasi ovunque in quella Nietzsche, che esiste tra l’esistenza e la gioia — un legame che si trova, senza dubbio, all’origine dell’intuizione dell’amor fati. Poiché la musica non significa altro che musica, come l’esistenza che non ha giustificazione o significato se non il suo esistere, l’affermazione della vita reclamava che si presentasse «il mondo come fenomeno estetico» — e probabilmente anzitutto come fenomeno musicale.