Sabato 17 Novembre 2018, ore 15:30 
Pinacoteca civica 

Santiago Espinosa


“L’occhio ascolta” è una raccolta di saggi sulla pittura del poeta francese Paul Claudel. Titolo sorprendente dal momento che la vista, tradizionalmente considerata come senso del “significato per eccellenza”, agisce piuttosto che ascoltare, al contrario dell’udito: l’una corregge la realtà, la strappa dal tempo, ne fa un’immagine; l’altro prende il flusso del tempo e lo accetta come tale.
La vista divide la realtà che percepisce: in primo luogo la stampa nella retina e da transitoria ed effimera quale è la restituisce con effetto retroattivo sotto forma di immagine.
L’udito, al contrario, si accontenta dell’impressione fuggitiva della realtà e confonde giustamente le cose e le percezioni. Scambia ciò che ascolta per tutta la realtà e, nel caso della musica, ne gioisce. C’è un motivo per cui la musica può essere colta solto tramite l’orecchio, organo della paura secondo le parole di Nietzsche. La musica è caratterizzata da una singolarità: tutte le articolazioni insolite che esprime nel tempo non sono prodotte o riprodotte attraverso un’ immagine, ma cerca invece di trasmettere un messaggio esclusivamente musicale, che solo l’udito può “capire”. Quindi non esiste nessuna musica fatta per essere “vista”, a patto che non rinunci a scambiare le cose per veicoli (o immagini) di altre cose. La musica, come la realtà, non vuole dire nulla; il loro dire e il loro essere sono la stessa cosa, e l’orecchio è indubbiamente il più adatto ad ascoltarle.