«Ho brutalmente misurato la trasformazione interiore che esigerà il cambiamento del nostro stile di vita in ciascun individuo. Chi potrà aiutarci meglio dell’arte e della musica? Solo l’arte e la musica abbracciano più di quanto separino, esprimono il potere della Creazione e aprono il cuore e lo spirito a quel mistero. Si offrono dunque come rimedi universali alla crisi ecologica, che è una crisi spirituale. C’è forse un modello, oggi, che proponga di “essere”, piuttosto che di “avere”? L’ascesi più che l’ingordigia? Lo spirito piuttosto che la materia? “La bellezza salverà il mondo” dice il principe Myshkin, grazie alla penna di Dostoevskij, “la bellezza, questa eternità quaggiù”, e Bulgakov ha aggiunto: “E l’arte ne è uno strumento”. Mai, come in questo preciso momento, la musica, per il fatto di non esistere se non quando si incarna nel suo suono di un interprete, mi ha richiamato al mio dovere di creatore,mi ha ricordato con tanta forza che sono nata per creare, non per distruggere. E mentre scrivo questa frase, le note del Secondo concerto dilagano intorno a me».

HÉLÈNE GRIMAUD, Ritorno a Salem

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