«Appena leggevo uno scrittore, discernevo quasi subito sotto le parole l’aria della canzone, che in ognuna è diversa da quella degli altri; e, mentre leggevo, senza accorgermene, la canticchiavo, acceleravo le note o le rallentavo o le interrompevo, come facciamo quando si canta, aspettando sovente a lungo, secondo la misura della battuta, prima di dire la fine di una parola».
MARCEL PROUST, Contro Sainte-Beuve