«Solo quando sarà dimostrato che le esperienze musicali non sono esperienze di un “altro” mondo, di una “sconosciuta vita ideale”; che l’udibile e il visibile appartengono alla stessa realtà; che il movimento dei suoni e il movimento delle cose hanno luogo sullo stesso piano; che un solo spazio ed un solo tempo abbracciano il mondo dell’evento visibile e dell’evento udibile – soltanto allora sarà possibile una critica del nostro concetto di realtà dal punto di vista della musica».
VICTOR ZUCKERKANDL, Sound and symbol