«Se siamo la musica per il tempo che essa perdura, […] allora la musica ci deve cambiare quando è terminata. Dobbiamo sentire una nuova sonorità del mondo, conoscerlo sotto una nuova luce. Se questa luce e questo suono ci avvicinano alla propensione per il ritmo e la sorpresa, allora forse riusciranno ad avvicinare l’ascoltatore alla Natura».
DAVID ROTHENBERG, Musicalità e naturalità: come evidenziare le analogie