«In quel periodo, ci fu il Festival Lockenhaus. Lì ebbi degli incontri determinanti. Anzitutto, quello con Martha Argerich, Martha “la leonessa”. Martha è la forza che travolge ogni cosa, è la sovranità dello slancio vitale. Sente le cose intimamente, interamente. È figlia dell’aria. Con lei, le cose non avvengono nelle parole, ma nel silenzio che è dentro le parole: qui nessun bisogno di parlare, l’essenziale si esprime nel modo d’essere. […]. Martha mi ha insegnato la forza vitale dell’intuizione. Non mi ha trasmesso una tecnica pianistica: più perentoriamente, mi ha confermato che – come ha fatto lei – si deve diventare ciò che si è».
HÉLÈNE GRIMAUD, Variazioni selvagge