La ragione è una tendenza plastica che mira a inchiodare la realtà, a fermarla, a costruire qualcosa di solido e immutabile. Perciò coloro che prediligono i concetti e i contenuti dinamici, gli illuministi, gli storicisti, gli hegeliani, ossia i più fluidi, sono i più irrazionalisti. Nietzsche è un razionalista, almeno nelle intenzioni: lui va alla ricerca del permanente nel mutevole, subordina il mutevole al permanente – “eterno ritorno delle cose eguali” – tenta di stabilire le grandi gerarchie che discendono dalla “natura” umana.

GIORGIO COLLI, Dopo Nietzsche