«Musica e architettura sono entrambe arti che non hanno bisogno di imitare le cose; sono arti in cui materia e forma hanno tra loro un rapporto molto più intimo che altrove; l’una e l’altra si rivolgono alla generale sensibilità. Entrambe ammettono la ripetizione, mezzo onnipotente; entrambe ricorrono agli effetti fisici della grandezza e dell’intensità, con cui possono stupire i sensi e la mente fino all’annichilimento. Infine, la loro rispettiva natura permette o suggerisce un’abbondanza di combinazioni e di sviluppi regolari che le collegano o le confrontano con la geometria e l’analisi».

PAUL VALÉRY, Storia di Anfione