«Dura un istante tutta la musica. Un istante di eternità, come il morire, come il nascere, come l’amare. Tanto più se la musica è di chitarra; ma che cos’è che era veramente quel palpitare solitario, quell’onda dell’essere e della vita? Non sarà essa, per caso, lo strumento musicale allo stato puro, intero e solo, unico? Strumento unico della musica tutta. Una sola nota potrebbe bastargli. Inconfondibile. Univa i contrari, l’essere e il non essere del sentimento stesso. Era lamento e non lo era. Celebrazione senza traccia di trionfo».

Queste parole di María Zambrano, tratte dal suo scritto “Il concerto” (in Chiari del bosco), sono dedicate al maestro Andrés Segovia che, come lei, sperimentò la difficile esperienza dell’esilio.

Andrés Segovia è tra maggiori sviluppatori della tecnica e dello studio della chitarra classica di tutti i tempi. Proponiamo qui una sua interpretazione di Bach.