Forse in futuro ci sarà un nuovo mestiere che avrà il nome ‘ascoltatore’. Dietro compenso, egli offrirà ascolto all’Altro: si andrà dall’ascoltatore perché non c’è quasi più nessuno che sappia ascoltare l’Altro. […] L’ascolto non è un atto passivo, lo caratterizza invece una particolare attività. Io devo innanzitutto dare il benvenuto all’Altro, cioè approvare l’altro nella sua alterità. Ascoltare è un’offerta, un dare, un dono, aiuta l’altro a prendere la parola. Sotto un certo riguardo, l’ascolto precede la parola.
BYUNG-CHUL HAN, L’espulsione dell’altro