I tardi fuggiaschi

Supposto che uno ami il sud come io l’amo, quale una grande scuola di risanamento, tanto spirituale quanto sensuale, quale un’immensa orgia di luce nella quale può espandersi un essere pieno della sua indipendenza e della fede in sé stesso; ebbene, costui dovrà guardarsi dalla musica tedesca [anglosassone?] perché riguastandogli il gusto, essa gli riguasterà in pari tempo la salute. Il meridionale, non per la nascita, ma per la fede, quando sogna un avvenire della musica, deve in pari tempo sognare la sua redenzione dalla musica del nord e sentir nell’orecchio i preludi d’una musica più profonda, più potente forse, più maligna e misteriosa, la quale all’aspetto del mare voluttuosamente azzurro e del sole meridionale non dilinquisce, non ingiallisce, non impallidisce, […] II mio ideale sarebbe una musica, il cui maggior fascino consistesse nell’ignoranza del bene e del male, una musica, resa tremola tutt’al più da qualche nostalgia di marinaio, da qualche ombra dorata, da qualche tenera rimembranza; un’arte che assorbisse in se stessa, da una grande distanza, tutti i colori d’un mondo morale che tramonta, di un mondo divenuto quasi incomprensibile e la quale fosse ospitale e profonda abbastanza per accogliere in sé i tardi fuggiaschi

FRIEDRICH NIETZSCHE, Ali di là del bene e del male