Nato con un’anima abituale, ne chiesi un’altra alla musica: fu l’inizio di sventure inaspettate… / Senza l’imperialismo del concetto, la musica avrebbe preso il posto della filosofia: sarebbe stato il paradiso dell’evidenza inesprimibile, un’epidemia di estasi. / A che scopo frequentare Platone, quando un sassofono può anche farci intravedere un altro mondo. / Quando la musica stessa è impotente a salvarci, un pugnale brilla nei nostri occhi; nulla ci sostiene, se non il fascino del crimine. / Quanto vorrei morire di musica, per punirmi per aver dubitato della sovranità dei suoi malefici.

EMIL CIORAN, Sillogismi dell’amarezza