La ripetizione è necessaria

«Egli vive il tema intensamente. Qualcosa avviene in lui mentre lo ascolta». Ma che cosa? Il tema non rinvia a nulla che lo travalica? Oh si! Ma questo significa che la sensazione che esso suscita in me è legata con le cose che gli stanno intorno. […]

Se per esempio dico: è come se qui venisse tratta una conclusione, come se qualcosa venisse sottolineato, come se questa fosse una risposta a ciò che è stato detto prima – vuol dire che la mia comprensione presuppone appunto una familiarità con le conclusioni, con le sottolineature, con le risposte. Un tema, non meno di un volto, ha un’espressione.

«La ripetizione è necessaria». Fino a che punto? Se provi a cantarlo vedrai che solo la ripetizione gli dà quella sua immensa forza. Non abbiamo forse l’impressione che debba esserci nella realtà un modello per il tema, e che il tema si avvicini a quel modello e giunga a corrispondergli solo qualora quella certa parte venga ripetuta? […]

Eppure un paradigma al di fuori del tema c’è: è il ritmo del nostro linguaggio, del nostro modo di pensare e sentire. E il tema, a sua volta, è anche una parte nuova del nostro linguaggio, si incorpora in esso, impariamo un nuovo gesto.

LUDWIG WITTGENSTEIN, 1946