La musica per mutare le parole

Inventare una nuova musica in cui i suoni siano in nettissimo contrasto con le parole, e in questo modo mutare le parole, ringiovanirle, colmarle di nuovo contenuto. Mediante la musica, sottrarre le parole la loro pericolosità. Mediante la musica caricare le parole di nuovi pericoli. Mediante la musica, rendere le parole gradite, renderle odiose. Mediante la musica, far andare in pezzi le parole, unirle fra loro.

Se gli uomini fossero migliori non avrebbero bisogno di musica. È anche la cattiveria che rende gli uomini così inclini alla musica. Se non avessero la musica, in che conto potrebbero ancora tenersi? Un assassino riuscirebbe a consolarsi se potesse ascoltare la musica giusta. Finché c’è la musica, tutte le valutazioni e i giudizi sono diversi, superati, eliminati, travasati, esauditi, quanto normalmente si pensa significa meno o più del solito; in particolare, sono possibili nuove unioni, e sotto tali auspici paiono destinate a durare per sempre.

ELIAS CANETTI, La provincia dell’uomo