Il progetto Terezin 17/10 prende il nome da un luogo, il ghetto nazista di Terezín (Theresienstadt in tedesco), dove furono imprigionati dal 1941 al 1944 migliaia di musicisti, artisti, poeti, letterati. La cittadella fortificata, costruita presso Praga da Giuseppe II tra il 1780 e il 1790 e così chiamata in onore dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, fu trasformata nel 1941 in una fabbrica d’arte che lavorava giorno e notte, come in nessun’altra città europea: centinaia di concerti, decine di opere liriche, spettacoli teatrali e di cabaret, mostre d’arte, film, riviste, conferenze, lezioni. Una produzione culturale ricca, originale, innovativa frutto delle migliaia di artisti boemi, moravi, moldavi, austriaci che la macchina nazista aveva concentrato in un unico luogo. Furono internate nel ghetto personalità della vita musicale come Gideon Klein, Viktor Ullmann, Pavel Haas o ancora Hans Krása, cioè gli autori della cosiddetta Entartete Musik – in tedesco “musica degenerata” – proprio quella che fu bandita durante gli anni del nazismo.
 
Tutta questa attività, però, costituiva un meccanismo a tempo determinato che conteneva, scritta nei propri ingranaggi, una scadenza precisa. Il 17 ottobre del 1944, 1390 artisti, partiti il giorno prima da Terezin a bordo del cosiddetto kunstlertranposrt, vennero passati, tutti insieme, per le camere a gas di Birkenau. Fu uno dei più tragici pogrom della storia d’Europa, ma, senza saperlo, le SS fecero sì che le opere di questi artisti divenissero brutalmente postume, abbandonate alla loro spaventosa solitudine.
Con questo progetto, scaturito da un’idea del musicologo Guido Barbieri, non intendiamo piegare i suoni e le storie di Terezin alle ragioni di una mera celebrazione, né chiudere noi stessi nel recinto spento della memoria. L’unico antidoto per uscire dai nuovi ghetti del presente è al contrario quello di ritornare a dialogare con questi artisti del passato. Ed è per questo che Terezin 17/10 vuole dedicare la settimana del 17 ottobre di ogni anno alla memoria degli artisti di Terezin trucidati a Birkenau. Dunque, non un doppione della Giornata della Memoria, ma, in un certo senso, una occasione per ricordare lo sterminio dell’arte perpetrato dalla follia nazista, oltre ogni barriera di credo religioso o di appartenenza etnica.
 
Terezin 17/10, è stato sviluppato negli anni e coordinato dall’l’Associazione Casa della musica di Como nell’ambito dell’attività di A due voci – Dialoghi di musica e filosofia, in collaborazione con l’Associazione Figli della Shoah di Milano.
Giunto al sesto anno, il progetto ha ormai assunto una dimensione nazionale. La prospettiva è quella di aumentare il numero di istituzioni e di città da coinvolgere, arrivando alla costituzione di un Comitato che possa raggruppare in modo ancora più organico tutte le iniziative e gestire in modo efficace le attività. Quest’anno, tuttavia, vista l’eccezionalità del periodo che stiamo vivendo, pur non rinunciando ad almeno alcuni concerti dal vivo, abbiamo scelto di presentare qui, su questa pagina sia gli eventi live che una serie di appuntamenti registrati, di cui resterà traccia ben oltre le date del 17 e del 18 ottobre.