La musica: un pretesto per la gloria degli interpreti

Con l’interpretazione musicale si innesca l’insanabile dissidio tra segno e suono. Un’antica contesa oggi attraversata da un’alternanza di estetiche esecutive che, esasperando i tempi, i fraseggi, le asperità o le morbidezze, le dinamiche o la gestualità, consumano la ricchezza di uno spartito sull’altare dell’immagine dell’interprete per il compiacimento di un mercato avido di sempre nuove apparenti estrosità.
 
Così la musica è divenuta ormai solo un pretesto per la gloria degli interpreti. I compositori con i loro brani restano lì, sullo sfondo, inascoltati.
 
BRUNO DAL BON, Pensieri sulla musica