Come mai delle tre arti imitatrici della natura, quella la cui espressione è più arbitraria e meno precisa tuttavia parla con più forza alla nostra anima? Forse che la musica mostrando meno direttamente gli oggetti lascia più spazio alla nostra immaginazione, oppure che avendo noi bisogno come di una scossa per commuoverci, essa è più atta che non la pittura e la poesia a produrre in noi quest’effetto di tumulto?
DENIS DIDEROT, Lettera su sordi e muti, per l’uso di coloro che ascoltano e parlano