Se nelle cose dell’ingegno volessimo soppesare i successi dal Rinascimento in poi, non saranno quelli della filosofia a fermarci, poiché la filosofia occidentale non supera la greca, l’indiana o la cinese, tutt’al più le raggiunge in alcuni punti. Siccome rappresenta solo una varietà dello sforzo filosofico in generale, si potrebbe al limite farne a meno e opporle le meditazioni di Shankara, di Lao-zi, di Platone. Non è così per la musica, questo grande pretesto del mondo moderno, fenomeno che non ha confronti in nessun’altra tradizione: dove trovare l’equivalente di un Monteverdi, di un Bach, di un Mozart? E’ attraverso la musica che l’Occidente rivela la sua fisionomia e raggiunge la profondità. […] Senza la musica l’Occidente non avrebbe prodotto che uno stile di civiltà insignificante, scontato… Se depositerà dunque il suo bilancio, solo la musica testimonierà che non si è sprecato invano, che davvero aveva qualcosa da perdere.

EMIL W. CIORAN, La tentazione di esistere