Festival A due voci 2024
Cineoperistica | La lunga onda del melodramma nel cinema
Sabato, 23 novembre, ore 11
Pinacoteca Civica, via Armando Diaz, 84 – Como
Alberto Cano, studioso di cinema
Ingresso libero con prenotazione a questo link
Si può certo dire che, dimenticando l’apparato tecnico che lo produce, dagli albori della sua storia, dentro lo schermo del cinema la scena è dell’opera, ancora prima di ereditarne anche il luogo, il teatro, quale spazio della sua rappresentazione.
A cominciare dalle storie, che i film da subito riprendono, seguendo la scia della grande popolarità dei temi e dei protagonisti, riproponendoli a un pubblico più vasto e periferico. Storie popolari, drammi d’amore, avventure o drammi politici in ambientazioni storiche o fantastiche, che il cinema ricrea attratto dalla teatralità dei sentimenti, dalle multiformi modalità espressive, assorbendo le forme della messa in scena proprie del teatro. Basti pensare a quanto lo stile di recitazione del cinema muto è riconoscente per gestualità e sottolineature enfatiche a quello dell’opera. Era il melodramma, in particolare, il naturale punto di riferimento per chi aspirava da un lato alla nobilitazione artistica del nuovo mezzo, dall’altro a mobilitare tutto il suo potere di attrazione grazie al bagaglio emotivo che offriva al pubblico con il suo forte patetismo e l’espressivo lirismo sentimentale.
Quando la voce, grazie all’arrivo del cinema sonoro, si aggiunge al corpo, ma in verità si sdoppia dal corpo, le possibilità si moltiplicano: dalle riproduzioni parziali o totali delle singole opere, alle cosiddette “opere parallele”, che miscelano storie di vita, spesso biografie di musicisti e cantanti, con le opere, e per cui si creano anche autentiche chimere fatte di un corpo e di un’altra voce, attori famosi che cantano grazie alla voce di famosi cantanti. L’insieme diverrà un genere, il “cine-opera”, che, soprattutto in Italia, fino alla fine degli anni ’60, produrrà centinaia di titoli con grande seguito di pubblico.
Poi, in modo più o meno diluito, l’opera si dispiegherà largamente in tutto il cinema, fonte di ispirazione di sceneggiature, presenza costante nelle colonne sonore variamente e creativamente intrecciata con altre musiche, condizionandolo profondamente, mostrandone ed esaltandone la sua originale vocazione melodrammatica. Melodramma che non a caso non diventerà mai un genere a sé, ma attraverserà tutti i generi cinematografici, caratterizzando i grandi successi del cinema popolare, ma anche quale presenza significativa in tanto cinema d’autore.
Nel percorso proposto, nell’impossibilità di un’illustrazione esauriente, si sono evidenziate, con sequenze tratte da film più o meno noti, alcune delle più significative tipologie di questo lungo e inesauribile intreccio tra le due arti sceniche.
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