Una ballata per la libertà

Scritta dall’anarchico livornese Pietro Gori nel 1895, Addio Lugano bella è una delle più belle e strazianti canzoni della tradizione libertaria. Accusato da parte della stampa di essere l’ispiratore dell’omicidio del presidente francese Sadi Carnot, Gori fuggì in Svizzera per sfuggire all’arresto. Tuttavia, nel 1895 fu arrestato e rimpatriato dal governo svizzero su pressione di quello italiano. In attesa del rientro, nel carcere di Lugano, compose questa struggente ballata, divenuta presto un simbolo di libertà. Questo video è tratto dalla trasmissione Rai Questo e quello del 1964 e serve da promemoria per chi si lamentava della televisione di allora.

Addio Lugano bella / o dolce terra pia
scacciati senza colpa / gli anarchici van via

e partono cantando / con la speranza in cor.
E partono cantando / con la speranza in cor.

Ed è per voi sfruttati / per voi lavoratori
che siamo ammanettati / al par dei malfattori
eppur la nostra idea / è solo idea d’amor.
Eppur la nostra idea / è solo idea d’amor.

Anonimi compagni / amici che restate
le verità sociali / da forti propagate
è questa la vendetta / che noi vi domandiam.
E questa la vendetta / che noi vi domandiam.

Ma tu che ci discacci / con una vil menzogna
repubblica borghese / un dì ne avrai vergogna
noi oggi t’accusiamo / 
in faccia all’avvenir.
Noi oggi t’accusiamo / in faccia all’avvenir.

Banditi senza tregua / andrem di terra in terra
a predicar la pace / ed a bandir la guerra
la pace per gli oppressi / la guerra agli oppressor.
La pace per gli oppressi / la guerra agli oppressor.

Elvezia il tuo governo / schiavo d’altrui si rende
d’un popolo gagliardo / le tradizioni offende
e insulta la leggenda / del tuo Guglielmo Tell.
E insulta la leggenda / del tuo Guglielmo Tell.

Addio cari compagni / amici luganesi
addio bianche di neve / montagne ticinesi
i cavalieri erranti / son trascinati al nord.
E partono cantando / con la speranza in cor.