Cos’è il coraggio?

Quando Giancarlo Cardini si presentò all’Arena Civica di Milano in frac per eseguire il Solfeggio parlante di Paolo Castaldi, davanti a 65000 spettatori – accorsi in quello storico spazio milanese per un concerto che doveva servire a raccogliere fondi per le costose cure di cui aveva necessità Demetrio Stratos, cantante e anima degli Area che, purtroppo, morì proprio un giorno prima della manifestazione – ecco, quello è il coraggio. E quando, a un certo punto, la folla inizia a gridargli “scemo, scemo” dopo averlo già sonoramente fischiato, ecco che il coraggio diventa leonino. E la trasgressione, cos’è la trasgressione? O il conformismo? Questo documento visivo e sonoro testimonia la fluidità di questi concetti: banalmente, il conformista, l’omologato sarebbe il povero Cardini, col suo frac, gli occhiali già allora fuori moda, il fisico e l’aspetto minuto, da travet. Invece, il pubblico, sguaiato e ululante, avrebbe dovuto rappresentare, per l’appunto, la trasgressione, la libertà. Eppure, quanta libertà e trasgressione ci sono nel gesto eroico di Cardini di finire la sua esecuzione. E quanta aggressività scatena sempre ciò che non si comprende, la paura di confrontarsi con delle idee non scontate, che rimettono in discussione i cliché.