Suoni che evocano immagini

Domenica 18 Novembre
MUSEO GIOVIO ore 17:30

Quartetto Echos

Andrea Maffolini e Ida Di Vita, violini
Giorgia Lenzo, viola
Martino Maina, violoncello

 

Un confronto fra un capolavoro del primo romanticismo ed un breve lavoro giovanile del post romanticismo. Il primo cita evidentemente l’omonimo Lied “la morte e la fanciulla”, che narra dell’inesorabile sorte di una giovane malata, che spaventata si dibatte e si agita al cospetto della morte, la quale, al contrario, fa il suo corso placida e seduttrice. Schubert disperato, vede peggiorare le condizioni di salute a causa della sifilide che gli strapperà la vita appena trentunenne, scrive uno dei capisaldi della letteratura quartettistica, nel quale disperazione, rassegnazione e, a tratti, speranza, si alternano in una narrazione profondamente evocativa.
Al contrario Langsamer Satz (tradotto: movimento lento) di Anton Webern è frutto di uno stato d’animo opposto: ispirato dalla vacanza del 1905 con quella che sarebbe diventata sua moglie, il compositore dà voce al sentimento amoroso attraverso un lessico di evidente eredità romantica, che viene tuttavia rielaborato e spinto ai confini compositivi, in un’opera significativa nella fase di tramonto della tradizione ed esplorazione di nuovi linguaggi.

Due lavori di grande significato espressivo, suggestivi ed affascinanti nelle immagini che sanno evocare, due storie incredibili da ascoltare.

Programma:

Franz Schubert Quartetto n. 14 in re min. D810 “La morte e la fanciulla
Allegro
Andante con moto
Scherzo: Allegro molto
Presto

Anton Webern Langsamer Satz