Il giovane Nietzsche: corpo, anima, musica

Il giovane Nietzsche: corpo, anima, musica

Sabato, 21 novembre 2020 – ore 15:00
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Simone Zacchini, filosofo

Fin da piccolissimo, Nietzsche è esposto alla musica. Il padre, buon organista, sembra che tenesse sempre con sé vicino il piccolo Nietzsche mentre improvvisava al pianoforte. La musica, in particolare quella religiosa, è dunque parte importante ed essenziale della sua formazione ed educazione. L’incontro con la musica, nel Duomo di Naumburg, con le potenti note dell’Alleluja dal Messia di Haendel, ci danno l’esatta misura della sua idea di musica: purezza, spiritualità, assenza di corpo. La musica ha a che fare con l’anima e la sua salvezza, non con il corpo e i suoi piaceri. Da qui si comprende anche la critica che nel 1858 Nietzsche rivolge alla cosiddetta “musica del futuro”, una critica che resta ben salda fino al 1861, quando finalmente Nietzsche ascolterà parti del Tristano e Isotta di Wagner. Da quel momento il corpo entra nella musica come passione, come impulso, come “eccitazione nervosa”. Le sue composizioni musicali rispecchiano pienamente queste idee. La forma sonata prima, le pagine d’album poi, le sonatine prima, i brani appassionati dopo. All’analisi di questi due universi estetici, è dedicato il presente intervento.