La musica “engagé” in Tunisia: identità e resistenza

La musica “engagé” in Tunisia: identità e resistenza

Sabato, 18 novembre 2023 – ore 15
Pinacoteca Civica, via Armando Diaz, 84 – Como

Samir Zoghbi, filosofo

Ingresso libero con prenotazione a questo link

Dagli anni settanta la musica in Tunisia si è inscritta in una corrente “impegnata” rappresentata da gruppi come La requete musicale, ma anche da cantanti solisti come Ezzine Safi o Lazhar Ethdaoui.

Questa tendenza musicale si è instaurata come impegno rivoluzionario e come resistenza contro il potere politico che governa, ma anche contro la teocrazia, grazie alla poesia del grande poeta della Chabba Abu El Kacem Chebbi.

Una tendenza che ha difeso i diritti dell’uomo, dei poveri, degli emarginati e soprattutto dei lavoratori. Una musica cantata nelle fabbriche, nei campi, ma anche negli eventi studenteschi. La musica “engagée” ha contribuito così a formare una coscienza rivoluzionaria tra i giovani studenti degli anni Ottanta e Novanta.

Per questo si può affermare che questa musica ha costituito una dimensione essenziale dell’identità tunisina radicata nella storia recente della Tunisia.

Prima del 14 gennaio 2011, quando il paese ha conosciuto un notevole movimento di protesta politica, sociale e sindacale, questa musica rivoluzionaria ha spinto l’atto rivoluzionario come resistenza e attaccamento all’identità tunisina sia a livello formale che di contenuto.

Le poesie e le composizioni si ispirano essenzialmente alle tradizioni e alla storia della Tunisia e vi è anche un rapporto fecondo con la natura del paese. Le ricchezze naturali del sud tunisino, come il fosfato, sono state spesso trattate in questa musica.

Nostro proposito sarà sviluppato in quattro movimenti:

1 I diversi tipi di gruppi musicali impegnati

2 Il tema della canzone in Tunisia

3 Identità nella canzone tunisina impegnata

4 Il senso della resistenza nella canzone tunisina impegnata