Contronatura – Seconda cartolina innaturale da New York

CONTRONATURA – CARTOLINE INNATURALI DA NEW YORK
a cura di Pietro Molteni

Contronatura è una rubrica on-line all’interno del Festiva A due Voci 2023 composta da 4 brevi video e 4 articoli riguardo il tema Natura e Artificio.

SECONDA CARTOLINA – Il mercato dell’arte è in crescita esponenziale da due decenni, nell’ultimo anno ha raggiunto un volume d’affari globale di 60 miliardi di dollari e si sta progressivamente allargando anche al di fuori delle classi sociali più elevate, le quali hanno sempre rappresentato gli acquirenti principali. Anche persone non eccessivamente ricche cominciano a volere un pezzo unico, qualcosa fatto da umani, e ciò comporta una grande rivitalizzazione nel mondo dei giovani artisti che possono creare ed entrare nel mercato più facilmente. Non cantiamo vittoria, noi italiani siamo fuori da qualsiasi classifica, se il mercato USA vale il 45% del totale seguito da Regno Unito e Francia, noi italiani siamo uno zero virgola, parecchio sotto la Corea del Sud. Ma noi siamo soliti non preoccuparci dei segnali sinistri del nostro declino, meglio indignarsi per l’ananas sulla pizza. La natura ed il (presunto) ritorno ad essa è un tema ricorrente nell’arte contemporanea, anche in quella figurativa, quella di cui non possiamo dire “sono capace di farlo anch’io”.

La raffigurazione del paesaggio nel continente americano ha caratteristiche diverse dall’Europa e dall’Italia, dove nelle tele di Tiziano e Giorgione i vecchi ruderi ed i castelli lontani sono parte stessa della natura. Per personaggi come Stanford Gifford o Asher Brown Durand raffigurare l’America significava raffigurare il nulla, una natura incontaminata e sterminata, pericolosa, misteriosa e irraggiungibile. Il giovane Chad Murray si inserisce in questo filone ottocentesco, eliminando qualsiasi figura umana da una natura solitaria e terribile, squassata dagli eventi atmosferici. Non è la natura dei quadri del rinascimento, modellata e addolcita da secoli di azioni umane, Murray si riappropria di quell’idea di natura dove l’uomo non è ancora arrivato, oggi forse conoscibile solo in Australia, ed in parte dell’America e dell’Asia. Gli uragani e le foreste sono quindi l’esorcismo della paura della morte, attraente perché distante da noi.